19 gennaio 2007

Il Biancospino sulla Soglia

Al biancospino, detto spina alba o rhamnos, era attribuito nel mondo antico il potere di allontanare le entità negative dalle abitazioni, streghe, demoni, anime dei morti e perfino la morte stessa. (Diosc. M. M. 1.119, Diog. L. 4.54, Phot. Lex. s.v. miarà heméra). Fest. 282. L. afferma che nella cerimonia nuziale una fiaccola fatta di rami di biancospino veniva accesa e portata da un bambino. Le siepi di biancospino essendo spinose tengono lontani gli animali e gli esseri maligni. Qualche anno fa ho constato personalmente che, nella campagna romana, i cespugli di biancospino si trovavano spesso in prossimità dell’entrata di locali adibiti, almeno fino al secondo dopoguerra, a forni e lavatoi e che nella memoria delle persone che all’epoca avevo intervistato erano stati piantati da donne.

06 gennaio 2007

Guardiani del mondo antico - Parte terza

Tacita, che tutela lo spazio sotto la soglia, rappresentatata da Ovidio come una tetra vecchia che mangia fave nere, ha un alter ego al di sopra della soglia, un demone ben più leggiadro, la ninfa Carna, che porta con se rami fioriti di biancospino. Carna è una ninfa nata nel Lucus Helerni e amata da Giano che in cambio del suo amore le concede di presiedere allo ius dei cardini e alla protezione delle porte di casa dai demoni malvagi che vorrebbero violarle. Carna, venerata il 1° giugno, condivide con Fauno la soglia, tutelandone anteticamente la parte superiore: è lei che spazzando la soglia con un ramo di biancospino, con cui tocca tre volta i postes, sacri a Picumnus e a Pilumnus e il limen abitato da Fauno, tiene lontane le strigae, streghe malvagie che, in sembianza di uccelli notturni, entrano di soppiatto nelle case per divorare gli intestini dei neonati. Ed è sempre Carna che cospargendo la soglia con le interiora di una porcellina di due mesi inganna e allontana ancora una volta le perfide streghe.
Biancospini e fave, bianco e nero, festività estive e festività invernali, neonati e defunti, mondo infero e mondo supero, principio maschile e principio femminile: il complesso della porta conferma il suo essere la parte dello spazio dove si realizza il conflitto tra gli opposti, la perpetua lotta tra il bene e il male.